Resoconto Orco 24/11/2023
E’ sabato 24, il cielo è limpido con molto vento, dopo la pausa che ha impegnato i vari gruppi in corsi di introduzione e stage, riprende
l’appuntamento con il progetto Orco.
Obbiettivo di questa uscita di
campagna è il settore Farolfi: Rami del Passatore in zona Mordor.
Ci ritroviamo Io e Leandro (nuovo acquisto dopo il corso) con Alessandro da Prato alla solita pasticceria per il rito della pasta e caffè, dopodiché, appuntamento 9.30 a passo croce con Leonardo e Pierpaolo.
Come dicevo, la giornata è molto limpida, un vento che porta via e in quota, decisamente fredda che ci costringe a cambiarci nella marginetta prima di fociomboli ed avviarci velocemente verso l’ingresso.
Per non raffreddarci troppo entriamo velocemente e di buon passo giungiamo al
vecchio campo base, dopo una breve sosta con Leonardo che definisce i compiti e materiale procediamo verso il ramo del Passatore.
In pochi minuti siamo alla testa del P20 da cui partirà la mia squadra di rilievo; Sul secondo P15 si deve prendere una finestra che dovrebbe essere la via vecchia per i rami di Maria Giulia, da qui ci dividiamo con Leonardo e Pierpaolo che decidono di spostarsi in un’altra finestra
opposta alla nostra.
Procediamo nella condotta, di caposaldo in caposaldo con Leandro al Distox, Alessandro a traguardare ed io ai dati trasmessi sul palmare, il percorso è regolare fino ad intercettare un ambiente più ampio con un
saltino di pochi metri, molto bagnato, troviamo sia armi datati che nuovi fix inox. Probabilmente armato in stagione secca, tanto che Alessandro in pochi metri è fradicio. Il meandro che parte da questa sala al momento non sembra praticabile, ma risalendo dalla parte opposta ritroviamo segni di passaggio e ancoraggi. Scendiamo altri saltini fino
al termine di una spaccatura che si apre su un altro ambiente, Alessandro in avanscoperta trova segni di passaggio, mi affaccio, mi
sembra di riconoscere qualcosa, infatti ci troviamo poco prima del traverso che immette nelle condotte di Maria Giulia.
Dopo un breve allungo per scaldarci le ossa, riprendiamo la via del ritorno. Prima di
risalire il saltino bagnato verifico la fattibilità del meandro e valuto che si potrebbe scendere da un altro passaggio, con il dubbio che
occorra materiale d’armo, bon, sarà per la prossima volta.
Alla finestra del P15 incontriamo anche Leonardo e Pierpaolo che stanno risalendo.
Ultima sosta al campo per buttare giù un boccone e ripartire.
All’ingresso troviamo ghiaccio che non era presente all’andata e si capisce perché.
Il vento che entra è sotto zero e la tuta bagnata
diventa rigida. Non resta che arrivare all’auto e una birra dalla Daniela.
Paolo Brunettin.
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Aggiungo due righe su quanto fatto da Pierpaolo e me.
Sceso il P20 abbiamo traversato con facile pendolo sino a raggiungere una finestra da cui inizia una condotta in salita con molta aria. La condotta prosegue con svolte e sali scendi con dimensioni contenute ma non disagevoli per un centinaio di m sino ad un pozzo sui 15 m chiuso al fondo. Zona complessa. Sopra al pozzo si raggiunge un ambiente grande con risalita possibile. Superata una zona tortuosa la condotta riprende dopo un netto cambio di direzione facendosi più stretta, ripida e bagnata.
Vista l’ora e le scomode condizioni di lavoro interrompiamo il rilievo. Pierpaolo prosegue per qualche decina di m ancora in ambienti di ridotte dimensioni sino ad una fessura che si apre su un pozzo profondo.
Da vecchio rilievo alla base del pozzo parte una forra attiva che riporta sul vecchio fondo di – 200.
Da verificare le chiusure dei rilievi nuovi con i vecchi prima di decidere se continuare su questo ramo.
Probabilmente converrà sbrogliare bene prima il nodo Mariagiulia-veccchio fondo.
A breve aggiornamento sugli sviluppi, appena ho tutti i rilievi in fase di stesura.
Leonardo Piccini.
Hanno partecipato : Leandro, Alessandro, Leonardo, Pierpaolo, Paolo (K).