Progetto ToscoBAT

ToscoBAT project.

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I pipistrelli nelle grotte della Toscana.

Una sintesi dopo i primi 9 anni di un progetto condiviso fra il Museo di storia naturale di Firenze e la Federazione Speleologica Toscana.

Ph. Paolo Agnelli

Gli specialisti di pipistrelli generalmente riescono a campionare correttamente le colonie di pipistrelli solo una o due volte l’anno e in poche delle numerose grotte che dovrebbero visitare, a causa dei costi elevati e del tempo necessario. Ci sono poi molte grotte con pipistrelli che gli specialisti nemmeno conoscono o che sono una sfida tecnicamente troppo difficile per chi non è un esperto speleologo.

Tuttavia, i siti sotterranei artificiali e naturali, come le grotte e le miniere, sono habitat focali per la conservazione dei pipistrelli. Pertanto una corretta conoscenza della presenza e dell’abbondanza di pipistrelli nelle grotte durante le diverse stagioni dell’anno in una determinata area è uno strumento primario per sviluppare un utile piano di conservazione a scala locale o regionale.

Per questi motivi, la raccolta di dati di presenza nelle cavità sotterranee è una grande preoccupazione per gli specialisti di pipistrelli, che perciò chiedono aiuto agli speleologi.

D’altra parte, gli speleologi si rendono conto delle straordinarie peculiarità dei pipistrelli, formidabili compagni delle loro esplorazioni. Quindi cercano il contatto con i chirotterologi per meglio conoscerli e per comprendere il ruolo di queste straordinarie creature nel mantenimento della vita negli habitat sotterranei.

In Toscana la collaborazione e lo scambio tra esperti di pipistrelli e speleologi è iniziata in modo più organizzato e continuativo durante i primi anni 2000 e da allora nella nostra regione sono state molte le uscite congiunte in grotta per permettere agli zoologi di raccogliere importanti osservazioni sui pipistrelli. E molti sono stati gli incontri di formazione gratuiti sulla biospeleologia da parte di esperti di pipistrelli tenuti presso i gruppi speleo. Durante questi incontri si parla della biologia degli animali che abitano gli ipogei, dell’importanza della vita sotterranea, delle sue criticità e dei migliori comportamenti da adottare durante le esplorazioni sotterranee.

Per rafforzare e facilitare questa collaborazione, è stato sviluppato il progetto di un database online condiviso. Per questo nel 2014 è nato ToscoBAT.

Il database ha lo scopo di raccogliere dati sulla presenza dei pipistrelli nelle grotte della Toscana. Grazie alla collaborazione tecnica dell’amico Walter Santi che ha sviluppato questo strumento online, e con l’aiuto della Federazione Speleologica Toscana che lo ha testato, il database è stato inaugurato nella primavera del 2014 e presentato ufficialmente all’VIII Congresso della Federazione Speleologica Toscana.

Adesso qualsiasi speleologo o gruppo speleologico può iscriversi a ToscoBAT, consultare le informazioni sui pipistrelli di molte delle grotte della regione e avere a disposizione degli specialisti per ogni loro curiosità sui nostri compagni alati. Al ritorno da ogni esplorazione, gli speleologi registrati possono effettuare il login e compilare una semplice scheda fornendo informazioni sul luogo, l’ora e l’oggetto delle loro osservazioni chirotterologiche. Sulla scheda si possono anche caricare le immagini dei pipistrelli e delle grotte indagate. Le informazioni raccolte dagli speleologi saranno poi convalidate da esperti per correggere eventuali errori di input relativi alle specie osservate. Nel database si possono anche leggere le misure di conservazione suggerite dagli esperti per ciascuna grotta, compresi i periodi in cui l’esplorazione è preferibilmente da evitare, come nel caso di colonie riproduttive o di letargo di particolarmente numerose, particolarmente esposte al disturbo o di specie particolarmente rare.

I risultati di questa collaborazione non si sono fatti attendere e nonostante l’inevitabile riduzione di attività nei due anni in lockdown, le informazioni sulla distribuzione dei pipistrelli nei rifugi ipogei toscani sono oggi aumentate enormemente.


Nel 2003, le conoscenze del Museo di storia naturale di Firenze sui rifugi dei chirotteri cavernicoli erano ancora molto limitate e si conoscevano solo una quarantina di cavità ipogee con segnalazioni confermate e recenti. Un primo incremento si ebbe a partire dal 2004, con le prime collaborazioni con i gruppi speleo di Firenze, Pisa e Prato e quindi nel 2014, alla partenza del progetto ToscoBAT.

Oggi, dopo 9 anni di collaborazione con la Federazione Speleologica Toscana, conosciamo ben 256 rifugi ipogei che costituiscono il 39% dei rifugi conosciuti (57% negli edifici e 4% negli alberi)!

Evidentemente l’importanza per i chirotteri dei rifugi ipogei era davvero sottostimata e ciò è confermato anche dall’analisi delle preferenze ambientali conosciute per le 29 specie di Chirotteri che vivono in Toscana. Credo comunque che i numeri cresceranno ancora a favore dei rifugi ipogei, basti pensare che le grotte sinora visitate dai ricercatori del Museo o segnalate dagli speleologi toscani sono solo circa il 10% di quelle catastate!

Concretamente, questi risultati si traducono in una migliore conoscenza del territorio toscano e nella possibilità di individuare quali sono i rifugi più importanti per la conservazione della nostra chirotterofauna che, come sappiamo, ha un grandissimo valore ecologico per i numerosi servizi ecosistemici che i pipistrelli ci forniscono, primo fra tutti il controllo del numero degli insetti dannosi alla salute o all’agricoltura.

In Toscana, abbiamo potuto definire i rifugi più importanti per i pipistrelli (edifici, grotte e alberi), scelti per numero di specie, numero di esemplari, rarità delle specie. In totale sono 40 rifugi e tra questi ci sono 12 grotte e 8 miniere in cui concentrare gli sforzi di conservazione. Di queste 20 cavità (evidenziate in giallo), 8 ospitano importanti colonie invernali di letargo, 5 primaverili-estive di riproduzione e 7 sono frequentate in entrambe le stagioni. Se escludiamo le miniere, che non hanno particolare interesse speleologico, stiamo parlando di circa lo 0,5% delle grotte catastate. E’ chiaro che in queste cavità occorre fare particolare attenzione a non disturbare gli animali e in certe stagioni può essere necessario rimandare la visita ad un altro momento. Tutte queste info sono sempre disponibili su ToscoBAT per tutti i gruppi che si iscrivono.

Tali informazioni hanno una notevole importanza anche per i progetti di “Monitoraggio” coordinati dalla Regione Toscana e promossi dal Ministero all’Ambiente nell’ambito di progetti europei come Natura-2000.

Non resta che fare alcune raccomandazioni a chi vorrà unirsi a coloro che già condividono le loro osservazioni su ToscoBAT: iscrivetevi personalmente collegandovi al sito http://toscobat.speleotoscana.it/front/ o più semplicemente iscrivete un rappresentante del vostro Gruppo Speleo. Quando programmate un’uscita in grotta consultate prima ToscoBAT per capire se occorre fare attenzione alla presenza di colonie importanti (i cosiddetti “semafori”) e al rientro segnalate ogni osservazione. Ma ricordate che anche le assenze sono un dato importante per capire la complessa biologia dei nostri pipistrelli.

La collaborazione e la condivisione sono l’unica via verso la tutela dei chirotteri e dell’ambiente sotterraneo in generale. Ma attenzione, su ToscoBAT ci sono informazioni che riguardano la presenza di colonie sensibili. Dobbiamo tenercele per noi e non divulgarle ad altri “babbani” che non potrebbero comprendere il potenziale rischio di un disturbo irreversibile, perché la condivisione funziona solo quando le persone sono tutte informate e consapevoli.

È per questo che occorre incentivare anche lo scambio e la discussione. È per questo che dobbiamo incoraggiare la conoscenza della biospeleologia e dei pipistrelli cavernicoli in particolare, con incontri dedicati ai corsi di speleologia di ogni livello.

Io per questo sono sempre disponibile

Firenze – Novembre 2023

Paolo Agnelli
Zoologo del Museo “La Specola” di Firenze
Socio onorario del Gruppo Speleo Pistoia
Socio di “La Venta, esplorazioni geografiche”

English translation by chatGPT

Bats in the Caves of Tuscany.

A summary after the first 9 years of a shared project between the Natural History Museum of Florence and the Tuscan Speleological Federation.

Bat specialists generally can correctly sample bat colonies only once or twice a year in a few of the numerous caves they should visit due to high costs and time constraints. Many caves with bats are either unknown to specialists or are technically challenging for non-expert spelunkers.

However, underground sites, both natural and artificial, such as caves and mines, play a crucial role in bat conservation. Therefore, having accurate knowledge of bat presence and abundance in caves during different seasons in a specific area is essential for developing effective local or regional conservation plans.

For these reasons, collecting data on bat presence in underground cavities is a major concern for bat specialists, who seek assistance from spelunkers.

On the other hand, spelunkers recognize the unique characteristics of bats and seek contact with chiropterologists to better understand these remarkable creatures’ role in underground ecosystems.

In Tuscany, the collaboration between bat experts and spelunkers became more organized and continuous during the early 2000s. Since then, there have been numerous joint cave explorations to gather valuable observations on bats. Additionally, free training sessions on biospeleology, conducted by bat experts, have been held within speleological groups. These sessions cover the biology of subterranean animals, the importance of underground life, its challenges, and best practices during underground explorations.

To strengthen and facilitate this collaboration, the ToscoBAT project, an online shared database, was developed in 2014. This platform allows spelunkers to access information about bats in many of the region’s caves and seek guidance from bat specialists. After cave explorations, registered spelunkers can log in and submit simple reports with information about the location, time, and their bat-related observations. These observations are later validated by experts to correct any input errors regarding the observed species. The database also includes conservation recommendations provided by experts for each cave, including periods when exploration is preferably avoided, such as during breeding or hibernation of vulnerable colonies or rare species.

The results of this collaboration have been significant, and despite reduced activity during the lockdown years, information on the distribution of bats in Tuscan underground shelters has significantly increased.

In 2003, the Natural History Museum of Florence had limited knowledge of bat cave shelters, with only about 40 confirmed and recent reports of subterranean cavities. The number increased in 2004, with collaborations with speleological groups in Florence, Pisa, and Prato, and further with the launch of the ToscoBAT project in 2014.

Today, after nine years of collaboration with the Tuscan Speleological Federation, we now know of 256 underground shelters, which make up 39% of the known shelters (57% in buildings and 4% in trees).

It is clear that the importance of underground shelters for bats was underestimated, as confirmed by the analysis of environmental preferences of the 29 bat species living in Tuscany. It is likely that the numbers will continue to favor underground shelters, considering that the caves visited or reported by researchers and Tuscan spelunkers so far represent only about 10% of those surveyed.

These findings contribute to a better understanding of the Tuscan territory and help identify the most critical shelters for bat conservation, given their significant ecological value in providing essential ecosystem services, such as controlling harmful insects to human health and agriculture.

In Tuscany, the most important shelters for bats (buildings, caves, and trees) have been defined based on the number of species, the number of individuals, and the rarity of species. There are 40 such shelters, including 12 caves and 8 mines where conservation efforts should be concentrated. Among these, 20 cavities (highlighted in yellow) host important winter hibernation colonies, 5 have spring-summer reproduction colonies, and 7 are frequented in both seasons. Excluding mines, which lack speleological interest, we are talking about approximately 0.5% of surveyed caves. It’s essential to take great care not to disturb these animals in these caves, and sometimes visits may need to be postponed to other times. All this information is always available on ToscoBAT for all registered groups.

This information is also crucial for “Monitoring” projects coordinated by the Tuscany Region and promoted by the Ministry of the Environment within European projects like Natura-2000.

For those interested in joining those already sharing their observations on ToscoBAT, I recommend signing up personally through the website or having a representative from your speleological group register. Before planning a cave expedition, consult ToscoBAT to understand the presence of important colonies (“traffic lights”), and report any observations upon your return. Remember that even absences are valuable data for understanding the complex biology of our bats.

Collaboration and sharing are the only ways to protect bats and underground environments. However, please be cautious, as ToscoBAT contains sensitive colony information. We must keep this information to ourselves and not disclose it to others who may not comprehend the potential risk of irreversible disturbance. Sharing works when everyone is well-informed and aware.

This is why we should encourage knowledge of biospeleology and cave-dwelling bats, with dedicated spelunking courses at all levels.

I am always available for this.

Florence – November 2023

Paolo Agnelli
Zoologist at the “La Specola” Museum in Florence
Honorary member of the Speleo Group Pistoia
Member of “La Venta, geographical explorations”

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