Nello scorso mese di Giugno il consiglio direttivo del Parco delle Alpi apuane ha approvato un protocollo di intesa con la Federazione Speleologica Toscana per rendere ufficiale un rapporto di collaborazione già esistente da tempo in merito a monitoraggio ambientale delle criticità carsiche con particolare attenzione a quelle insistenti nelle aree estrattive o nelle immediate vicinanze.

Questo protocollo, esempio unico o quasi in italia nel suo genere, riconosce alla FST il doveroso ruolo di primo piano per quanto concerne le problematiche ambientali di origine carsica ipogea, riconosce inoltre il considerevole valore del lavoro svolto dalla Speleologia Toscana negli anni, dalle ricerche, allo studio approfondito, dalle conoscenze tecniche e scientifiche all’impegno costante nella divulgazione di queste conoscenze alla raccolta e catalogazione di tutto il materiale nuovo e storico prodotto e raccolto, ma anche degli strumenti e delle risorse che sono state messe a disposizione in maniera sempre più libera e fruibile anche per non speleo quali ad esempio il catasto online, recentemente rinnovato e reso più completo, o l’archivio delle pubblicazioni di “Talp” anch’esso adesso liberamente disponibile online.
Il Comitato Federale non nasconde la grande soddisfazione per questo accordo, la cui importanza è dimostrata anche dai numerosi ed immediati attestati di apprezzamento che sono giunti da più parti con l’auspicio che possa in futuro essere preso ad esempio anche per altre realtà simili.
Adesso il lavoro diventa “importante”, vuoi per un rinnovato spirito di tutela ambientale che si percepisce
chiaramente anche e soprattutto in ambito istituzionale, vuoi per il fatto che le criticità stanno diventando tante e tali da rendere ormai impossibile continuare a far finta di nulla, adesso la Federazione è diventata interlocutore preferenziale, come giustamente il suo ruolo prevede, per quanto riguarda le aree di carsiche.
Sempre più spesso infatti la FST viene contattata per prendere parte a sopralluoghi e verifiche congiunte di possibili criticità in aree di cava, e lavoro ancora più impegnativo è quello di produrre relazioni tecniche che spesso poi vengono utilizzate dall’Ente come riferimento per eventuali provvedimenti nei confronti dei trasgressori.
Il CF si augura che con il contributo di tutti si riesca a ridurre tutte quelle problematiche che da troppo tempo affliggono l’ambiente in generale e le aree carsiche in particolare, ma soprattutto che si riesca a dare un segno tangibile della volontà di invertire la tendenza in merito alla questione della tutela ambientale.