Mar 252022
 

Anche quest’anno sarà possibile sostenere la Speleologia Toscana donando il 5‰ dell’IRPEF alla FST.

Un piccolo aiuto che contribuirà a portare avanti i progetti e le iniziative federali. Sarà sufficiente scrivere il codice fiscale 80033010481 nell’apposito spazio riservato sulla dichiarazione dei redditi. È sempre più importante sostenere l’impegno della federazione nella tutela e nella salvaguardia dell’ambiente carsico e montano e quindi delle risorse idriche, esigenze ancora più attuali alla luce del periodo di siccità estrema che stiamo vivendo e proprio nell’anno internazionale delle grotte e del carsismo IYCK22.

Set 272021
 

Il Consiglio comunale di Massa, nella seduta del 12 luglio 2021 ha adottato le delibere n.114 e n.115 che contengono i Piani attuativi dei bacini estrattivi di Massa. I Pabe sono lo strumento normativo che organizza e disciplina le attività che per i prossimi dieci anni verranno svolte all’interno dei diversi bacini marmiferi.
Nel Comune i bacini individuati sono nove, ognuno con schede specifiche a seconda di proprie caratteristiche e peculiarità partendo dal primo distinguo, ovvero se rientrano nelle aree contigue al Parco delle Apuane o in quelle prettamente industriali.
In ogni bacino sono indicati i luoghi dove è consentita l’escavazione, quelli soggetti a tutela e conservazione paesaggistica, ai servizi di supporto alle attività estrattive e quelli di riqualificazione paesaggistica dove, ad esempio, si trovano i ravaneti da rimuovere.
Nelle aree estrattive sono inoltre individuate dei punti di ricerca o di “prospezione’ dove non sarà possibile l’escavazione per i prossimi 10 anni ma, appunto, effettuare solo attività di ricerca.
I Pabe indicano i volumi complessivi di marmo estraibili nel prossimo decennio, ovvero 3 milioni e 335 mila metri cubi, che corrispondono a circa 9 milioni di tonnellate.
Al momento sono 17 le cave attive nel territorio di Massa. Con l’approvazione dei Pabe in alcune cave sarà possibile estrarre più materiale rispetto al periodo precedente ed è prevista la riattivazione di sette cave, ciascuna con la possibilità di estrarrere 60mila metri cubi. Sono: Piastramarina, Carpano di Sotto, Mucchietto, Puntello Borre, Cresta degli Amari, Rocchetta Saineto e Capriolo.

Tutti i documenti e studi relativi ai Pabe, finora accessibili solo ai tecnici e ai consiglieri comunali, sono ora disponibili per la libera consultazione degli interessati al link: Documentazione Pabe

Dalla data di pubblicazione degli atti sul Burt – n.30 del 28 Luglio 2021 – scatta formalmente la fase partecipativa del procedimento con la possibilità per tutti gli interessati di presentare OSSERVAZIONI che dovranno pervenire al Protocolo dell’Ente entro il 27 settembre 2021. Le osservazioni dovranno poi essere controdedotte e motivatamente assunte quindi gli atti torneranno in Consiglio per l’approvazione definitiva.

La FST ha presentato le Osservazioni visionabili premendo i seguente link.

Osservazioni FST al Pabe Massa

Feb 242021
 

La Federazione Speleologica Toscana aps intende farsi da tramite della Società Speleologica Italiana a cui è associata, per divulgare i contenuti di un importante progetto dal titolo “L’acqua che berremo” nelle scuole secondarie di I e II grado della Regione Toscana. Con tale progetto la Società Speleologica Italiana è stata tra i vincitori del bando pubblicato a dicembre 2018 in materia di Educazione Ambientale dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
In un periodo in cui tanto si parla di rifiuti speciali, di inquinamento dell’aria e delle acque, è invece quasi totalmente ignorato un problema apparentemente nascosto, la cui gravità non è ancora ben compresa: l’inquinamento del sottosuolo, che nelle zone carsiche sta assumendo dimensioni sempre più gravi. La tutela e la sensibilizzazione all’uso controllato delle acque carsiche possono divenire elementi chiave per lo sviluppo sostenibile delle generazioni future.
Il progetto “L’acqua che berremo” intende portare in luce il problema, divulgando le conoscenze e le esperienze raccolte in oltre cento anni di attività speleologica su tutto il territorio nazionale, cercando di contribuire ad una maggiore e diffusa consapevolezza attorno alle politiche virtuose dell’economia circolare.
Obiettivo generale del progetto è quello di definire le grotte quali patrimonio naturale collettivo, divulgare le dinamiche e la vulnerabilità degli acquiferi carsici, comunicare l’uso consapevole dell’acqua, incentivare la tutela e il monitoraggio degli habitat ipogei, valorizzare i geositi carsici, diffondere il corretto approccio al mondo ipogeo e incentivare la sostenibilità ecologica dell’attività speleologica.

Al progetto “L’acqua che berremo” si aggiunge altro materiale didattico utile anche per le scuole primarie, a partire dalle quali è opportuno divulgare la cultura del rispetto dell’ambiente in generale e di quello carsico in particolare.

Segue il link, cliccando il quale si può visualizzare il materiale didattico che FST ha inviato alle scuole toscane, rendendosi disponibile ad incontri/lezioni sia a distanza che in presenza.

Materiale didattico