La sorgente del Frigido
Tratto e adattato dall’articolo “La sorgente del Frigido”, TALP n. 42, pp. 28-29.
La Polla di Forno, più nota come sorgente del Frigido, è la maggiore tra le emergenze carsiche delle Apuane. La sorgente è stata sfruttata per fornire forza motrice ai macchinari dell’ex cotonificio, cotruito alla fine del XIX secolo subito a valle dell’emergenza e, successivamente, per alimentare una piccola turbina elettrica. Attualmente la sorgente è libera, fatto salvo una captazione parziale ad uso dell’abitato di Forno.
L’acqua sgorga da una cavità in roccia (1084 T/MS), percorribile per una decina di metri solo in condizioni di forte magra, che si apre ad una quota di 235 m, circa 500 m a monte del paese di Forno e 300 m a monte del contatto con i Porfiroidi.
La sorgente presenta un troppo pieno, noto come Bucone (271 T/MS), situato circa 500 m a monte lungo il canale principale, da cui, in piena, fuoriesce una spettacolare cascata. Il troppo pieno è percorribile, in secca, per un centinaio di metri, sino ad un sifone la cui quota corrisponde a quella della sorgente.
La portata di questa sorgente è conosciuta, con buona approssimazione, grazie alle molte campagne di misurazioni compiute negli anni. Le misure disponibili in letteratura permettono di fare una stima attendibile della portata media della sorgente, che è di circa 1550 l/s, mentre quelle di piena dovrebbero superare i 6 m3/s.
L’area di alimentazione, individuata anche attraverso la caratterizzazione idrologica della struttura geologica, comprende buona parte del settore settentrionale del massiccio delle Alpi Apuane, andando dal M. Grondilice a nord, sino al m. Fiocca ad est, abbracciando il M. tambura, parte della Carcaraia e la valle d’Arnetola, sino alle pendici settentrionali del M. Fiocca, per una superficie totale di circa 30km2.
Prove di tracciamento con esito positivo presso questa sorgente: