“Overgreen”: ovvero la colorazione dell’Abisso Over 50 (Campo Catino, Alpi Apuane)
In queste ore, da qualche parte nel cuore profondo delle Alpi Apuane, una lunga scia di acqua verde si muove lentamente spinta da flebili gradienti idraulici. A voler essere rigorosi non la si potrebbe definire “verde”, visto che nel buio assoluto degli acquiferi apuani i colori semplicemente non esistono.
Lo è stata però per il breve periodo in cui le luci degli speleologi hanno illuminato il torrente che scorre nell’Abisso Over 50 dove è stato versato il colorante, e forse lo sarà di nuovo quando quest’acqua rivedrà la luce in qualche sorgente apuana. Se invece la diluizione sarà troppo elevata per colorare visivamente le acque, ci penseranno i captori a carbone attivo a catturare il colorante e a rilevarcelo, opportunamente stimolati, in laboratorio; oppure, se le nostre previsioni sono fondate, sarà l’occhio vigile e insonne del fluorimetro che abbiamo piazzato alla sorgente di Forno, probabile candidata a restituirci il tracciante versato nell’Over.
In altre parole, dopo una pausa di qualche anno, dovuta principalmente a problemi di carattere burocratico, la Commissione Scientifica della FST ha ripreso la sua attività di tracciamento delle acque che scorrono nelle grotte apuane, con lo scopo di delineare i limiti idrogeologici delle aree di alimentazione delle principali sorgenti carsiche e di approfondire le conoscenze sulla circolazione sotterranea.
In cima alla lista delle grotte da “colorare” c’era appunto l’Abisso Over 50, una profonda grotta (-810) scoperta ed esplorata da speleologi del gruppo Martel di Genova nella zona di Campo Catino.
Alle ore 13.30 del 22 maggio 2016 sono stati perciò immessi circa 3 kg di fluoresceina nel torrente interno, la cui portata era sui 3-4 l/s. Le sorgenti prese in considerazione sono state prima di tutto quella di Forno (sorgente del Frigido), probabile candidata poiché le non lontane grotte della Valle di Arnetola drenano verso di essa. Altre sorgenti che potrebbero risultare positive sono quella di Renara, con cui esiste una discreta continuità idro-geologica, e quella di Equi, dato che nella non lontana Carcaraia ci sono grotte che alimentano questa importante sorgente nell’estremo nord delle Alpi Apuane. Per puro scrupolo è stato deciso di tenere sotto osservazione anche la Pollaccia, sebbene lontana e a una quota non compatibile, ma un qualche errore sulla profondità della grotta o sulla quota dell’emergenza è sempre possibile. Alla sorgente di Forno è stato piazzato un fluorimetro portatile in grado di registrare il passaggio del colorante in modo quantitativo e quindi di darci la curva di restituzione, utile per capire le modalità di circolazione.
Dopo i primi prelievi dei captori effettuati mercoledì 25 maggio, i successivi saranno svolti domenica 29 e poi con cadenza settimanale. Ora non resta che aspettare fiduciosi i risultati delle analisi.
Commissione Scientifica
A breve il resoconto della colorazione.